La Polydor Italia è stata una casa discografica italiana, di proprietà della Polydor Records tedesca.
Storia
Le vicende della Polydor in Italia seguirono, per almeno tre decenni, una storia sostanzialmente diversa da quelle della casa madre, come avveniva spesso in questi casi di multinazionali presenti sul mercato discografico italiano con branche locali dotate di una certa autonomia produttiva.
Nel periodo tra le due guerre mondiali i dischi Polydor erano distribuiti in Italia dalla Fonit. Nel dopoguerra, fino al 1963, la Polydor fu distribuita dalla Siemens: ma all'inizio di quell'anno l'azienda decise di avere una presenza autonoma nella penisola, costituendo la Polydor Italia, e decise quindi di coordinare le attività con un'altra casa discografica che nello stesso periodo aveva programmato di entrare nel mercato italiano, l'olandese Philips.
Quest'ultima casa discografica fino al 1957 era stata distribuita in Italia dalla Melchioni; da quell'anno fino al 1963 invece la distribuzione fu rilevata dalla Melodicon (casa discografica fondata da Manlio Baron) ma, come la Polydor, anche la Philips all'inizio del 1963 decise di creare degli uffici in Italia. Le due aziende, quindi, creando il marchio Phonogram, aprirono degli uffici in via Benadir 14 a Milano, e nominarono Alain Trossat direttore artistico di entrambe le case discografiche che, seppure legate per quel che riguarda la distribuzione, mantennero l'autonomia riguardo al catalogo. Inoltre la Phonogram assunse la distribuzione per l'Italia di alcune case discografiche estere, come la Deutsche Grammophon e la RSO di proprietà di Robert Stigwood.
Per la Polydor, la prima operazione conclusa da Trossat fu quella di mettere subito sotto contratto una giovane cantante emiliana che incideva per la Karim, Orietta Berti, che riscosse subito molto successo.
Tra gli altri artisti più rappresentativi della Polydor: Angelo Branduardi, Il Balletto di Bronzo, Umberto Balsamo e Zucchero.
Dischi
La datazione qui riportata si basa sull'etichetta del disco o sulla copertina; qualora nessuno di questi elementi abbia una datazione, è basata sulla numerazione del catalogo; talora è, infine, basata sul codice della matrice di stampa. Se esistenti, sono riportati, oltre all'anno, il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile).
Nel corso degli anni la numerazione del catalogo ha subito cambiamenti, mantenendo comunque all'interno di ogni standard la progressione numerica cronologica.
78 giri - Serie ES 50
78 giri - Serie H 49
78 giri - Serie H 64
33 giri
45 giri
Catalogazione NH 66 (fino al 1962)
Catalogazione NH 54 (1963-1967)
Catalogazione NH 59 (1967-1969)
Catalogazione 2060 (1970-1983)
Catalogazione 8 (1983-1991)
Bibliografia
- I dati concernenti le emissioni discografiche della casa sono tratti dai supporti fonografici emessi e conservati (come tutti quelli pubblicati in Italia) alla Discoteca di Stato a Roma.
- Vari numeri delle riviste Musica e dischi (annate dal 1959 in poi), Il Musichiere (annate 1959-1960), TV Sorrisi e Canzoni (annate dal 1959 in poi), Ciao 2001, Qui giovani, Big, Music, e molte altre riviste di argomento musicale.
- Mario De Luigi, L'industria discografica in Italia, edizioni Lato Side, Roma, 1982
- Mario De Luigi, Storia dell'industria fonografica in Italia, edizioni Musica e Dischi, Milano, 2008
Voci correlate
- Polydor Records
- Philips
Collegamenti esterni
- Polydor Italia, su Discografia Nazionale della Musica Italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
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